ATRI – Voleva sempre più soldi, che i genitori non potevano darle. Ma ll loro rifiuto veniva sempre ripagato con minacce di morte e botte, calcio e pugni, al punto da costringere madre e padre a chiedere l’intervento della Polizia per fermare la violenza della figlia. Oggi il giudice del tribunale di Teramo, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Laura Colica, ha disposto l’allontanamento dalla casa famigliare, con conseguente divieto di avvicinamento ai genitori, di una 19enne di Atri, accusata di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Da mesi, infatti, la ragazza aggrediva verbalmente e fisicamente i genitori, minacciandoli anche di morte se non le avessero dato il denaro che ogni giorno pretendeva. In caso di rifiuto non aveva esitato a percuoterli e a danneggiare suppellettili di casa. A febbraio, in due distinte occasioni, il culmine della violenza, che aveva indotto i genitori a chiedere l’intervento degli agenti del commissariato di polizia di Atri. Da qui l’esecuzione dell’ordinanza cautelare nei suoi confronti.
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